Il primato della Basilica micaelica di Larino, voluta dal Vicario di Cristo


Et datæ sunt mulieri duæ alæ aquilæ magnæ,

ut volaret in desertum in locum suum


(Ap 12,14)

PAPA S. GELASIO I
mosaico
Cattedrale di Tunisi
(XIX sec.)

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 elasius  I  Iusto  episcopo  Larinati  mandat,  ut basilicam  a  Priscilliano  et  Felicissimo   fundatam  consecret

 

Gelasius Iusto episcopo Larinati. Priscillianus et Felicissimus viri devoti petitorii nobis insinuatione suggesserunt, in re propria que Mariana vocatur basilicam se pro sua devotione fundasse, quam in honore sancti archangeli Micahelis et nomi-

 
 

ne desiderant consecrari. Et ideo, frater carissime, suscepta primitus donatione,  que petitorio  continetur, si ad tuam pertinet parroechiam benedictionem supra memorate basilicæ solenni veneratione depende. Nichil sibi tamen fundatores ex hac basilica preter processionis aditum noverint vindicandum.[1]

 
 

[1] Gelasii I papæ epist. 2, in Epistolæ Pontificum Romanorum ineditæ, ed. S. Loewenfeld, Lipsiæ 1885, p. 1 (fine anno 493/gennaio 494): «Gelasio a Giusto vescovo di Larino. Priscilliano e Felicissimo, uomini devoti, per notificazione della richiesta scritta ci suggerirono che nella loro proprietà, che è chiamata Mariana, essi fondarono, in segno della propria devozione, una basilica la quale desiderano che venga consacrata in onore e in nome del Santo Arcangelo Michele. E perciò, fratello carissimo, ricevuta dapprima la donazione che è racchiusa nella richiesta scritta, se interessa alla tua parrocchia (diocesi) – ma ‹ se interessa la tua diocesi › (N.d.A.) –, accorda con solenne venerazione la benedizione alla basilica sopra citata. Tuttavia i fondatori sapranno che niente essi devono pretendere da questa basilica se non l’accesso alla processione» (trad. it. G. Mammarella, Larino Sacra. La diocesi, la genesi della cattedrale, i SS. Martiri Larinesi, II, San Severo 2000, p. 50).

 

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Commenti: 4
  • #1

    Francesco Paolo (domenica, 19 luglio 2015 19:17)


    L'errore di traduzione del dr. Mammarella mi pare lampante. E' chiaramente "se interessa la tua diocesi", come dice lei, l'esatto significato della frase in latino. Bel lavoro! Saluti.

  • #2

    pinomiscione (domenica, 19 luglio 2015 20:50)


    Non ci vuole niente a sbagliare una traduzione. Ma il particolare mi sembrava di notevole portata. Peraltro agli scritti di questo Autore debbo in buona parte molti spunti utili che ho raccolto in questo sito. A lui va il mio ringraziamento.

  • #3

    Antonio G. (martedì, 21 luglio 2015 19:42)


    Da Larinese allora mi sento di dire: Viva papa Gelasio I per questo ennesimo primato, che si va ad aggiungere al primo Seminario diocesano della Cristianità, eretto proprio a Larino dopo il Concilio di Trento, il 26 gennaio 1564, dal vescovo Belisario Balduino. Ed inoltre, qui a Larino, vantiamo un altro piccolo primato, il più antico convento di frati Cappuccini della provincia di San Michele Arcangelo- Padre Pio. Non è da poco, vista l'importanza per questa Città sia della figura dell'Arcangelo Michele sia del Santo frate cappuccino stigmatizzato. Forse vorrà dire qualcosa questa comunanza?

  • #4

    pinomiscione (mercoledì, 22 luglio 2015 19:53)


    "Forse vorrà dire qualcosa questa comunanza? "

    Considrato quello che si racconta in questo sito, direi proprio di sì: difatti questo sito - parlo della parte storica - tratta di tre temi fondamentali: il culto micaelico, il pellegrinaggio, il martirio. Questi tre temi sono uniti da un fil rouge, che compendia la storia della salvezza: il Martirio (di Cristo) consente al popolo di Dio di intraprendere il pellegrinaggio alla Patria celeste, sotto la protezione di San Michele, il Custos Ecclesiæ. E, tenuto conto delle altre sezioni del sito, si tratta della straordinaria protezione del Santo Sacrificio, che in questa Diocesi apparentemente marginale sarà pur tuttavia sempre preservata, grazie proprio a questa primogenitura universale, voluta dal Vicario di Cristo.

    Per queste ragioni, la sua considerazione è valida: San Michele e Padre Pio, il Santo del Gargano - un vero figlio spirituale del vero Francesco -, che è divenuto quasi un'icona vivente del Sacrificio di Cristo crocifisso, e il Santo aligero del Gargano che quel Sacrificio protegge

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